La presenza di una comunità appare spesso il modo migliore per districarsi nella vita; fa sì che ognuno di noi si relazioni più facilmente con “altri”, in ambiti in cui può sentirsi meno solo e circondato dalla “protezione” e dal riconoscimento che unicamente un gruppo omogeneo può offrire.
Ma come si può affermare un senso di comunità in un mondo che vive la sfida del passaggio da una società fondata sull’idea di uguaglianza a una fondata sulla multiculturalità?
Se esiste ancora un sentimento comune di appartenenza nell’era della globalizzazione esso non può che essere rivolto alla costruzione di una comunità che garantisce pari diritti e pari capacità di agire”, e che valorizzi la persona in tutte le sue dimensioni. E più precisamente: affermando l’unicità di ognuno, accompagnando un processo permanente caratterizzato dalla reciprocità, dall’accogliere, dall’agire insieme, dalla gentilezza.
La scuola è sicuramente luogo privilegiato per far maturare un desiderio di comunità, per confrontarsi con la complessità del mondo attuale adottando una logica di aperta collaborazione, per immaginare interventi capaci di interpretare le esigenze educative e i bisogni formativi, in modo inclusivo.
Un progetto condiviso, in tal senso, ha bisogno di alcuni presupposti fondamentali:
- l’affermazione dello specifico valore di ogni persona, gruppo-istituzione;
- la ricerca della libertà come diritto e, nello stesso tempo, della solidarietà come compito;
- la ricerca e il riconoscimento di comuni obiettivi e aree di impegno;
- il rispetto delle differenze e dell’unicità dei vari interlocutori entro un comune orizzonte di riferimento;
- la progettazione di campi d’azione, pur in aree distinte ma interdipendenti, i cui esiti vanno periodicamente messi in comune, verificati e riprogrammati secondo una logica unitaria.
Inoltre, nel promuove competenze di cittadinanza diffuse, la scuola deve tener presenti molteplici dimensioni. In particolare:
- la costruzione di una comunità all’interno tra le sue componenti, nella dialettica tra le varie figure professionali, tra docenti, tra docenti, alunni e famiglie;
- l’affermazione all’esterno come comunità riconoscibile dalle famiglie, riferimento culturale e presidio di legalità per la società;
- la presenza come comunità tra le comunità in una dimensione integrata e di collaborazione con altre istituzioni e agenzie formative.
In un’ottica di integrazione e progettualità condivisa, la scuola, in quanto essa stessa comunità, può proporsi come soggetto attivo e propulsivo, migliorando con la sua azione educativa le stesse esperienze sociali.
L’Istituto Comprensivo Pirri 1 Pirri 2 di Cagliari si riconosce in questa visione che anima le azioni di innovazione dell’organizzazione e della didattica.